(guest post 3/3) [Read in English]
L’itinerario che hanno seguito Daniela e il suo gruppo di Viaggi Avventure nel Mondo, un modo di viaggiare diverso di cui ho parlato qui, nel loro Viaggio in Nepal (il racconto a questo link) si é sviluppato in 14 giorni.
Giorno 1
Kathmandu città
(Racconto nel dettaglio qui)
Durbar Square
Gli edifici più importanti della città / Palazzi Reali delle dinastie Malla e Saha / Palazzo degli Hippie / casa Kumari.
Swaymbhu Stupa
Chiamato tempio delle scimmie. Stupa Buddista con vista sulla città.
Pashupatinath Temple
Lungo le rive del fiume sacro Bagmati, un sito di pagode Induiste.
Bouddhanath Temple
Il più grande tempio Buddista in Asia, rifugio durante l’invasione del Tibet da parte della Cina
Thangka
La scuola tibetana dove si impara a dipingere a mano stendardi di tela di cotone con colori naturali (che si chiamano Thangka). Questi teli solitamente hanno una forza valenza simbolica e possono rappresentare la ruota della vita, scene di
Buddha, oppure mandala circolari che simboleggiano il cosmo.

Itinerario in Nepal Giorno 1
Giorno 2
Muovendosi da una città all’altra con guidatori locali impariamo qualche nozione di guida: un colpo di clacson per sorpassare, freccia a destra per comunicare all’auto dietro che ti può superare (in Nepal si usa la guida a sinistra).
Gorkha
Il castello della città dal quale partì l’esercito dei gurkha per la conquista del Nepal contro gli inglesi dopo la metà del 1700.

Itinerario in Nepal giorno 2-4
Giorno 3
Siddha Cave
Le grotte più grandi del Nepal. Si trova un altare nel cuore delle grotte.
Bandipur
un antico villaggio da considerarsi un vero e proprio museo a cielo aperto. Nella piazza principale accanto al tempio una vecchia biblioteca. Restiamo affascinati da questo piccolo gioiello che sembra estraneo al caos, isolato dal resto del mondo.
Giorno 4
Osservazione della parte più orientale dell’Annapurna
Ghale Gaun
un villaggio a 2070 m slm. Le nostre jeep vengono messe davvero a dura prova per raggiungerlo (8 ore) e abbiamo il primo temuto incontro con le sanguisughe (ci faremo poi l’abitudine).

©Paolo Sartori – http:www.paolosartori.net
Il villaggio è molto carino, tutto pietra e vegetazione. Ogni casa ha un cortile privato, dove razzolano polli e almeno una bufala.
Per cena siamo accolti in cucina – la loro cucina – dove ci sediamo per terra su di una stuoia accanto al focolare.
© Paolo Sartori – http://www.paolosartori.net
Giorno 5
Bojoung
Raggiungibile con un trekking di circa due ore e mezza dal villaggio Gahle Gaun. Qui ci sono la scuola superiore e il collegio. Una piacevole passeggiata. Attraversiamo boschi su lunghe scalinate di pietra, percorriamo stretti sentieri ben curati attraverso campi di granturco, riso, the, miglio, soia: uno spettacolo rilassante e unico.

©Paolo Sartori – http://www.paolosartori.net
Giorno 6
Pokhara
Qui noi ci siamo dedicati a un po’ di shopping e a un massaggio ayurvedico total body davvero rilassante.

Itinerario Giorni 5-8 in Nepal
Giorno 7
Ore 4.45
Un autobus ci accompagna al punto panoramico in collina, Sarangkot, da cui si gode di una splendida vista sulla città, sul lago, sulle colline circostanti, e a tratti anche sulla catena dell’Annapurna.
Che spettacolo!!
Pokhara Shanti Stupa
la pagoda mondiale della pace, una delle svariate World Peace Pagoda costruite dai giapponesi dopo la seconda guerra mondiale come simbolo di pace nel mondo.
Sirubari
villaggio di etnia gurung a 1700 m slm è abitato
soprattutto da donne e bambini; gli uomini, quasi tutti arruolati nell’esercito indiano, ritornano a casa solo due volte l’anno.
Al nostro arrivo riceviamo un’accoglienza speciale: gli abitanti ci attendono in fondo al sentiero che conduce al villaggio. Anziani suonano trombe e cembali mentre le donne hanno preparato ghirlande di fiori freschi.
Giorno 8
collina di Dahari
Questo trekking metterà a dura prova il nostro spirito d’avventura: prima di partire la nostra guida locale Rabi ci raccomanda di indossare pantaloni lunghi (nonostante il caldo insopportabile) da infilare dentro i calzettoni, scarponi alti da montagna, e di camminare tassativamente sulle pietre evitando il più possibile l’erba. Questo perché in quest’area e data l’altissima umidità ci sono moltissime sanguisughe. Con gli occhi ben aperti ci incamminiamo in fila indiana.
Arrivati in cima troviamo un piccolo altare dedicato a Shiva; purtroppo la nebbia non ci consente di scorgere il panorama, che dicono essere davvero meritevole.
In paese le stradine sono in pietra ben curate, gli abitanti molto ospitali salutano e invitano loro ad entrare in casa. Sono felici di poter mostrare la loro dimora, e di farsi scattare qualche fotografia. I bambini ci seguono lungo le viuzze, avvezzi a saltellare tra le pietre. Evidentemente abituati ai turisti occidentali, ci chiedono in inglese bambole o penne. È la prima volta che ci capita, negli altri villaggi lungo la strada i bimbi sono più poveri, non conoscono parole inglesi e non chiedono nulla.
Giorno 9
Tansen
altro nome di Palpa. La terza città del Nepal, abitata dall’etnia mustang, Tansen si presenta ai nostri occhi come un insieme di strade strette e ripide. Il centro della città è grazioso: visitiamo il tempio dedicato a Durga, la piazza, la fabbrica dell’ottone, autentico laboratorio artigiano.

Itinerario Giorni 9-10 in Nepal
Giorno 10
Rani Mahal
Dopo un’ora di trekking arriviamo al palazzo della Regina.
Questa magnifica dimora immersa nel verde lungo la sponda di un affluente sacro del Bagmati, racchiude una storia romantica: si dice che fu fatto costruire dal re come segno d’amore verso la propria sposa. A pochi passi di distanza dal palazzo raggiungiamo il secondo ponte più lungo del Nepal.
Stare nel mezzo non è esperienza facile per tutti: è molto alto e non trasmette esattamente sicurezza, ma da qui la vista sul palazzo è magnifica!
Giorno 11
Kirkipur
piccolo e antico villaggio.
Visitiamo il tempio Bagh Bhairab dedicato al dio-tigre Bhairab, terrificante incarnazione di Shiva, e il tempio dedicato a Shiva e Parvati.
Da Kirtipur ci spostiamo verso
Bhaktapur.
Giorno 12
E’ possibile da qui un volo sulle vette più alte del mondo: uno spettacolo davvero unico.
La splendida cittadina di Bhaktapur, con i templi e le piazze quasi deserte, e un mercato denso di odori e persone indaffarate.

Itinerario Gironi 11-14 in Nepal
Patan
uno dei siti architettonici più caratteristici: purtroppo il terremoto del 2015 ha distrutto alcuni templi, ma la maggior parte degli edifici sono rimasti in piedi, alcuni in via di ristrutturazione.
Passeggiare per queste stradine si respira un’aria di antica sacralità: gli edifici sono costruiti in stile nepalese, con mattoni rossi, tetti e finestre in legno scuro finemente decorate.
Tra i templi spicca il tempio d’oro risalente al XII secolo. Il palazzo reale che con la fine della monarchia è divenuto sede museale e luogo pubblico; accediamo al cortile interno attraverso la porta dorata ed incontriamo il tempio dedicato a Sarasoti, dea della sapienza e figlia di Brama. Accanto al palazzo i bambini giocano attorno alla fontana, un tempo riservata solamente alla famiglia reale.

©Paolo Sartori – http://www.paolosartori.net
Di fronte al palazzo un tempio quasi interamente distrutto: rimane soltanto l’obelisco sormontato da Garuda, il mitico uccello trasportatore di Visnù sulla Terra. Passeggiando nel centro di Patan, visitiamo un autentico laboratorio artigianale di campane tibetane.
© Paolo Sartori – http://www.paolosartori.net
Il proprietario Ci racconta l’arte delle campane tibetane che sono realizzate con una lega di 8 metalli diversi: rame stagno piombo ferro zinco oro argento mercurio. Esprimendo tutta la sua passione per questo mestiere, ci mostra come si usano: facendo ruotare uno speciale batacchio lungo il bordo di una campana, l’acqua al suo interno inizia a vibrare e a zampillare come in una fontana. Rimaniamo a bocca aperta ad osservare lo spettacolo: “Non è magia, solamente questione di fisica”, ci spiega l’artigiano. Con questo giochetto ci dimostra come, appoggiando la campana sul nostro corpo, l’acqua all’interno delle nostre cellule vibrerà allo stesso modo. Il movimento delle particelle è vita. La vibrazione può aiutare il corpo a reagire alle situazioni di stasi che si generano in caso di dolore.
Il secondo effetto della campana tibetana è quello provocato dal suono magico dell’Ohm, che viene prodotto eseguendo dei colpi sul bordo esterno: solo con una campana realizzata a mano si può percepire questo suono.
Panauthi
visitiamo il centro storico della città, con i templi, il fiume sacro, le vecchie case caratteristiche.
Giorno 13
In mattinata facciamo ancora una passeggiata per le vie di Panauthi: la gente ci guarda, ci sorride e ci invita a casa.
Funziona così in Nepal.
Incontriamo il sindaco del paese che ci scorta al secondo piano di un’abitazione all’interno di un cortile.
Qui alcuni uomini e donne cantano e suonano riuniti attorno all’altare di Buddha. Ci invitano ad inginocchiarci accanto a loro. Ci sentiamo un po’ goffi noi, con i nostri zaini, cappellini, macchine fotografiche, non siamo in
sintonia con il luogo. Loro non sembrano preoccuparsi di ciò anzi, sono felici della nostra partecipazione.
Nel primo pomeriggio ci spostiamo verso il monastero di Namobuddha.
Abbarbicato su di una collina da cui si gode di una splendida vista, sorge questo monastero che ospita circa duecento monaci di tutte le età.
L’atmosfera che si respira qui è di pace e serenità.
Visitiamo l’esterno del monastero, con le ruote di preghiera, il giardino curato, le statue di Buddha, e i ragazzini vestiti da monaci che corrono su e giù ridendo.
Di pomeriggio assistiamo alla preghiera.
Giorno 14 (19 Agosto 2016)
Baktapur
significa “città dei fedeli”. Qui ci attende la festa del Gai Giatra, la festa delle vacche, ovvero il giorno in cui si celebrano i defunti dell’anno appena trascorso.
La città è invasa da un immenso caos: le strade sono sovraffollate da donne vestite a festa e bimbi piccoli truccati che ai lati delle strade si godono la sfilata. Gli uomini con portantine trasportano statue sacre, alcune dalle fattezze bovine, con fiori, cibo e immagini dei defunti loro cari. Dietro alle portantine centinaia di bambini, ragazzi e ragazze impugnando dei bastoni simulano una sorta di lotta, molto ritmata, che crea una danza caratteristica. Qui è davvero tutto in festa: i ragazzi continuano instancabili a ballare per tutto il giorno, e noi un po’ ci godiamo lo spettacolo, un po’ partecipiamo alle danze.

©Paolo Sartori – http://www.paolosartori.net
Arrivederci magico Nepal.

© Paolo Sartori – http://www.paolosartori.net
Grazie a Daniela per le bellissime parole e l’impegno di raccontare un viaggio che, si é capito, é stato un pezzo della sua vita, un intreccio di vite, un qualcosa di davvero unico. Grazie a Paolo che con le sue fotografie ha dato un’idea dei posti descritti e che delle sue fotografie fa delle vere e proprie opere d’arte. Vi invito a visitare il suo sito per vedere tutta la galleria sul Nepal e anche le altre sue foto meravigliose.
E per chi é in partenza, verso il Nepal o altre destinazioni, buon viaggio.
[…] nostro gruppo ha seguito un itinerario (guest post 3/3) nei giorni seguenti, affiancato da guide, pronte e preparate a farci scoprire il […]
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